OBICUA @ Biennale di Architettura 2025

Biennale Architettura 2025: Intelligens. Natural. Artificial. Collective.

«L’architettura è sempre stata una risposta a un clima ostile. Fin dalle prime “capanne primitive”, la progettazione umana non è stata guidata solo dalla necessità di ripararsi e di sopravvivere, ma anche dall’ottimismo. Le nostre creazioni hanno sempre cercato di colmare il divario tra un ambiente ostico, degli spazi sicuri e vivibili di cui abbiamo bisogno e il tipo di vita che vogliamo vivere. Oggi, mentre il clima diventa meno clemente, questa dinamica viene portata a un nuovo livello. Negli ultimi due anni il cambiamento climatico ha subito un’accelerazione che sorprende persino i migliori modelli scientifici.

Il Padiglione Italia è dedicato alla centralità del rapporto strutturale tra l’acqua e la terra, tra naturale e artificiale, tra infrastruttura e paesaggio, tra città e costa, che incide sull’identità del Paese e sui delicati equilibri tra ambiente, uomo, cultura ed economia. Guardare l’Italia dal mare implica un cambiamento di prospettiva, impone la necessità di ripensare il progetto del confine tra terra e acqua come sistema integrato di architetture, infrastrutture e paesaggio.

Tra i contributi presenti, la proposta di OBICUA rientra nel tema della reinterpretazione  dei dispositivi di soglia, elementi di transizione tra terra e mare come dighe, moli, frangiflutti e barriere costiere, fari, piattaforme artificiali. Il progetto consiste nella valorizzazione delle numerose torri presenti lungo la costa italiana e nel recupero della loro funzione originaria di sentinelle. Un recupero conservativo per restituirle al territorio e un invito a riflettere sull’impatto delle nostre scelte sulla vita del mare. Come in origine, è un segnale luminoso a indicare il pericolo. Tre anelli circondano le torri e indicano il grado di rischio di eccessivo innalzamento del livello del mare in base alle stime ENEA.

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