La proposta progettuale è la sintesi di una serie di scelte che hanno riguardato considerazioni urbanistiche, di normativa edilizia, di sostenibilità dell’intervento nel suo complesso, attenendosi alle strategie del protocollo LEED, criteri di bioarchitettura e buona pratica del costruire, nell’ottica del risparmio delle risorse energetiche ed idriche, di rispetto delle esigenze della committenza in termini di programma funzionale e organizzazione delle varie componenti che coesisteranno insieme nella nuova sede, dell’esigenza di rappresentare il gruppo CAP attraverso il suo headquarter, ricercando soluzioni architettoniche che non fossero solamente di visibilità ma anche che rappresentassero la praticità e produttività nella gestione delle risorse idriche in quanto core business aziendale.
Le scelte di natura formale che hanno guidato la progettazione si sono avvantaggiate delle precedenti considerazioni. Così si è immaginato un edificio dalle geometrie pure che riflette nei volumi la semplicità di organizzazione interna: un corpo di due piani e con un interpiano di 6 e 4 metri, posto parallelamente alla strada, in posizione arretrata, costituisce il podio a terra e accoglie l’ingresso e gli spazi funzionalmente ad esso collegati quali l’auditorium, il nido aziendale, la zona espositiva ed i laboratori i quali necessitano di indipendenza funzionale e grande accessibilità; un corpo di cinque piani con interpiani di 4 metri, poggiato quasi trasversalmente sopra al podio servizi, in aggetto da entrambi i lati, svetta leggero e luminoso e si presenta come elemento predominante sia del fronte ovest sia del fronte sud dove evidenzia l’ingresso principale. Il fatto che sia sollevato da terra di due livelli consente di dare una continuità spaziale agli ambiti del verde che dal parco urbano adiacente possono prolungarsi e attraversare il lotto di progetto, estendendosi sul retro e dando vita ad un parco di pertinenza privata che rende piacevole gli affacci della facciata nord-est,e di offrire agli occupanti spazi all’aperto attrezzati.
L’acqua riveste un ruolo predominante nella progettazione, vista la natura del gruppo CAP. Questo elemento estato introdotto come un grande canale in cui e’immerso tutto l’edificio e rimanda figurativamente all’esperienza dei Navigli, non troppo lontani dall’area di intervento. L’acqua l’elemento che domina la scena, circonda e avvolge l’organismo edilizio e ne diviene agli occhi del visitatore lo strato di sedime, l’elemento fondante e lo mette in collegamento con la città. Ogni accesso all’edificio avviene sull’acqua e nell’acqua si riflette sempre l’edificio da ogni angolazione: vive così metaforicamente “dentro l’acqua”. L’acqua e’ l’elemento di collegamento visuale ma di separazione funzionale che viene usato per ripartire i diversi ambiti dell’area di progetto, separando per esempio l’infrastruttura viaria di servizio sul lato sud dai prospetti del blocco servizi. L’acqua e’ anche espressa metaforicamente in elevazione: l’edificio è come detto, composto di due volumi principali; quello a terra rappresenta la roccia delle sorgenti da cui scaturisce l’acqua ed è concepito come un volume pesante, ancorato al suolo, solido, rivestito da una facciata in elementi prefabbricati in cemento in fibra di vetro (GFRC) che sono materici e ricordano la pietra con aperture che ricordano fenditure; il volume aggettante invece e’ etereo e vibrante, grazie a una facciata tessile che ne avvolge i quattro prospetti. Questa facciata e’ tesa e rifrange la luce in modo diverso dalle varie angolazioni con cui la si osserva, proprio come fosse una cascata d’acqua appena emersa da una sorgente di montagna. La facciata tessile e’ realizzata da una struttura metallica ancorata alla facciata principale su cui e’ fissata una membrana leggera e traforata in pvc che ha lo scopo di filtrare selettivamente la radiazione solare in modo che in inverno vi sia un fattore di luce diurna comunque alto all’interno mentre in regime estivo vi sia una schermatura solare ottimale anche nelle prime ore del mattino e nel pieno pomeriggio; il particolare orientamento del blocco uffici, che ricorda l’asse eliotermico, è in realtà studiato per ottenere il massimo beneficio in termini di apporto solare su entrambi i prospetti principali i quali, essendo esposti anche verso est e ovest, si trovano a fronteggiare un irraggiamento radente quando il sole e’ basso e quindi necessitano di una schermatura verticale “a tenda”.
Luogo / Milano
Anno / 2015
Committente
/ Gruppo CAP Holding milanoIncarico
/ Concorso di progettazione su invitoArea
/ 9.000 mqProgettisti
/ OBICUA come BICUADRO architecture srl stpImpianti
/ Hydroingea srlStrutture
/ Studio SPERI